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Questa è una nuova importante storia navale della Prima guerra mondiale che rivela il decisivo contributo della guerra in mare alla vittoria degli Alleati. In un resoconto che enfatizza la scala globale, Lawrence Sondhaus illustra le campagne nel Mare del Nord, nell'Atlantico, nell'Adriatico, nel Baltico e nel Mediterraneo ed esamina il ruolo delle innovazioni, nella progettazione e nelle prestazioni delle navi, della radiocomunicazione e della potenza di fuoco. La tecnologia, infatti, ha dominato il conflitto soprattutto nei mari. Mitragliatrici, gas, artiglieria e carri armati hanno segnato le battaglie di terra, aeroplani e zeppelin quelle aeree; sul mare, invece, sia in superficie che in profondità, le nuove meraviglie tecnologiche. Sondhaus descrive come la supremazia alleata portò le Potenze centrali a tentare di rivoluzionare la guerra navale perseguendo una guerra sottomarina senza restrizioni, spingendo infine gli Stati Uniti a entrare in guerra. La vittoria contro la sfida dei sottomarini, dopo il loro precedente successo, lasciò gli Alleati liberi di usare le rotte marittime del mondo per trasportare rifornimenti e truppe in Europa dai territori d'oltremare, e infine dagli Stati Uniti, fattore decisivo nella loro vittoria finale. Accanto agli aspetti strategici, l'autore esamina anche la dimensione non operativa della guerra, come gli ammutinamenti nelle flotte russa, austro-ungarica e tedesca, che hanno contribuito alla sconfitta di quelle nazioni.